Buon martedì
«Che parola è mai questa, che comanda
con autorità e potenza
agli spiriti immondi
ed essi se ne vanno?»
Lc 4, 36
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MESE di SETTEMBRE
dedicato agli
ANGELI
https://www.preghiereperlafamiglia.it/SETTEMBRE.htm
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Martedì 01 settembre 2020
Martedì della XXII settimana delle ferie del Tempo Ordinario
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S. Teresa Margherita del Cuore di GesùO.C.D. (1747-1770)
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BB. Cristino Roca Huguet e 11 CompagniMartiri († 1936)
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 4,31-37

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Commento al Vangelo:
San Cirillo di Gerusalemme (313-350)
vescovo di Gerusalemme e dottore della Chiesa
Catechesi battesimali, 11, 5-10« La tua parola onnipotente dal cielo, dal tuo trono regale, si lanciò » (Sap 18,15)
Dio è spirito (Gv 5, 24); colui che è spirito ha generato spiritualmente (…), in una generazione semplice e incomprensibile. Il Figlio stesso disse del Padre: « Il Signore mi ha detto: Tu sei mio Figlio, io oggi ti ho generato » (Sal 2, 7). Quest’oggi non è recente, ma eterno; quest’oggi non è nel tempo, ma prima di tutti i secoli. « Dal seno dell’aurora come rugiada, io ti ho generato » (Sal 110, 3). Credi dunque in Gesù Cristo, Figlio del Dio vivente, ma Figlio unigenito secondo la parola del Vangelo: « Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna » (Gv 3, 16). (…) Giovanni dà questa testimonianza a suo riguardo: « Noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità » (Gv 1, 14). Perciò, i demoni stessi, tremando davanti a lui gridavano: « Basta! che abbiamo a che fare con te, Gesù Nazareno? Tu sei il Figlio del Dio vivente! » Egli è dunque Figlio di Dio secondo la natura, e non soltanto per mezzo dell’adozione, poiché è nato dal Padre. (…) Il Padre, Dio vero, ha generato il Figlio simile a lui, Dio vero. (…) Il Padre ha generato il figlio diversamente da come lo spirito, negli uomini, genera la parola; poiché lo spirito in noi rimane, mentre la parola, una volta pronunciata, svanisce. Noi sappiamo che Cristo è stato generato « Parola viva ed eterna » (1 Pt 1, 23), non solo pronunciata con le labbra, bensì proprio nata dal Padre eternamente, ineffabilmente, della stessa natura del Padre: “In principio era il Verbo e il Verbo era Dio” (Gv 1,1). Parola che comprende la volontà del Padre e fa ogni cosa per ordine suo; Parola che scende dal cielo e che risale (cf Is 55,11); (…) Parola piena di autorità e che tutto regge, perché « il Padre ha dato tutto nelle mani del Figlio » (Gv 13, 3).
Sinossi Valtortiana del Vangelo del giorno… (Lc 4, 31-37)
Passa Parola
01/09/2020: Il Padre ci invita a dare gratuitamente.
Buon giorno.
«Lungo tutto il Vangelo Gesù invita a dare: dare ai poveri, a chi domanda, a chi desidera un prestito; dare da mangiare a chi ha fame, il mantello a chi chiede la tunica; dare gratuitamente… Lui stesso ha dato per primo: la salute agli ammalati, il perdono ai peccatori, la vita a tutti noi. All’istinto egoista di accaparrare oppone la generosità; all’accentramento sui propri bisogni, l’attenzione all’altro; alla cultura del possesso quella del dare […].
(Fonte: C. Lubich, Parola di Vita ottobre 2006, in Parole di Vita, a cura di Fabio Ciardi (Opere di Chiara Lubich 5, Città Nuova, Roma, 2017) pp. 791-793.)
Breviario Laico, PARLARE AI BAMBINI
/in Riflessioni con Card. Ravasi /
La parola sapiente è quella che, detta a un bambino, viene capita senza bisogno di spiegazioni.
MIGUEL DE UNAMUNO
Devo confessare che il pubblico che mi mette più in imbarazzo quando devo tenere un discorso è quello dei bambini. Senza il falso «aplomb» che cela anche le distrazioni, ostentato dagli adulti, essi rivelano in modo esplicito e sincero la loro attenzione o la loro noia. È per questo che le parole destinate a loro devono avere non solo una sostanza ma anche una sapienza espositiva: se si riesce a intrecciare queste due doti, allora accadrà che pure gli adulti rimarranno coinvolti. È ciò che ricorda il grande scrittore spagnolo Miguel de Unamuno (1864-1936) nella frase sopra citata.
L’arte di comunicare è un po’ innata e un po’ (anzi, molto) dev’essere acquisita attraverso un vero e proprio apprendistato. Chi dice di improvvisare – almeno sui temi seri – è sempre pericoloso e, purtroppo, se ne ha non di rado attestazione anche nei discorsi politici, negli interventi pubblici e nelle omelie domenicali. I genitori, se vogliono offrire ai loro figli un vero insegnamento, non devono accontentarsi delle solite buone parole o della sgridata istintiva: ad accorgersene sono per primi i ragazzi che lasciano passare quelle parole come acqua sulla pietra. Il tema della comunicazione si allarga ulteriormente a tutte le relazioni umane e io vorrei esaltarne il rilievo con una frase del filosofo tedesco Hans Georg Gadamer, morto nel 2002 a 102 anni: «La comunicazione è il terreno su cui si gioca ogni opportunità di incontro tra gli uomini e degli uomini con gli eventi, dunque anche il futuro dell’umanità».
Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori
Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo (Lc 6,38)
“C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudi- ne di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, che erano venuti per ascol- tarlo …”:1 così l’evangelista Luca introduce il lungo discorso di Gesù, che si snoda attraverso l’annuncio delle beatitudini, delle esigenze del Regno di Dio e delle promesse del Padre ai suoi figli.
Gesù annuncia liberamente il suo messaggio a uo- mini e donne, di diversi popoli e culture, accorsi per ascoltarlo; è un messaggio universale, rivolto a tutti e che tutti possono accogliere per realizzarsi come per- sone, create da Dio Amore a Sua immagine…
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1 Cf Lc 6,17-18.